Tutti noi sappiamo che per esercitare la professione tecnica per la progettazione e realizzazione di impianti elettrici è necessario possedere partita IVA e rispondere rigidamente ad alcune normative che regolamentano l’attività e la posa degli stessi. Quindi quali sono queste regole? Chi le emette?
Innanzitutto è bene sapere che per la realizzazione di impianti elettrici (sia civili che industriali) e quindi anche nella produzione di quadri elettrici è necessario seguire pedestremente regole prescritte dalla Comunità Europea, che con il libero mercato ha altresì permesso la centralizzazione normativa del settore, le cui norme attinenti prendono la denominazione di “norme CEI”.
L’intero disciplinare pertanto si può trovare specificato in più decreti che di volta in volta precisano e determinano diversi aspetti delle attività in questione in termini di sicurezza ed efficienza. Ad esempio la legge più famosa che passa con il nome di “626” che, nonostante sia stata tanto dibattuta negli ultimi anni, risulta ad oggi la legge più completa in termini di sicurezza sul lavoro e delle opere stesse.
La norma “CEI 17-13” invece, riguarda direttamente la progettazione e la produzione di quadri elettrici, stabilendone i limiti realizzativi in due grandi categorie: apparecchiature costruite in serie (AS) e non (ANS).
Parallelamente invece, la “CEI 23-51” prescrive il modo di trattare quadri elettrici ad installazione fissa con corrente nominale non superiore a 125 Ampère ed è stata redatta con lo scopo di semplificare le operazioni di verifica e certificazione richieste dalle norme “17-13”.
Chiaramente in ciascuna normativa vengono specificati dettagli e sottigliezze che il realizzatore è tenuto a rispettare rigorosamente, così come in un qualunque disciplinare tecnico che permette una seria realizzazione e
produzione di quadri elettrici, cosa che implica direttamente un’installazione in tutta sicurezza.